La tecnologia a freddo Epson richiede meno parti di ricambio e genera meno rifiuti dai materiali di consumo perché utilizza sacche di inchiostro di altissima capacità. Un minor numero di materiali di consumo da sostituire fa risparmiare tempo e denaro.
In più tutte le stampanti EPSON rispettano i Criteri Ambientali Minimi (CAM) e possono essere inserite nel rapporto di sostenibilità
Migliorare l’efficienza energetica degli elettrodomestici e ridurre l’energia necessaria alla loro produzione sono due aspetti cruciali per raggiungere entro il 2050 l’obiettivo della neutralità climatica (zero netto) per le emissioni ed evitare i peggiori scenari legati al cambiamento climatico. Per rispettare i parametri delineati dallo scenario zero emissioni nette dell’AIE, entro il 2050, il consumo energetico degli apparecchi deve ridursi del 60% rispetto a quello fatto registrare nel 2020.
In base alle analisi effettuate dall’AIE, i rischi legati a un mancato raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione definiti nello scenario della neutralità climatica dello zero netto sono un aumento del 100% della frequenza delle ondate di calore estremo e del 40% della desertificazione. Per mantenere il mondo sulla rotta corretta verso l’obiettivo della neutralità climatica dello zero netto, l’energia consumata dagli elettrodomestici deve diminuire in media del 25% circa rispetto ai livelli registrati nel 2020 e del 40% entro il 2050.
Il fabbisogno energetico degli edifici rappresenta circa il 28% dei consumi che causano le emissioni di CO2. In effetti i consumi degli elettrodomestici, inclusi quelli da cucina, per la pulizia degli ambienti, l’illuminazione, gli strumenti informatici, per la conservazione al freddo e per l’intrattenimento, sono stimati nell’ordine di 3.250 TWh e rappresentano circa il 15% del fabbisogno elettrico globale a livello di utenti finali.
La scelta di macchine per ufficio efficienti e a consumo ridotto è importante per tutte quelle aziende che vogliono ridurre le emissioni che provocano il cambiamento climatico.
La componente principale di questo tipo di consumo energetico e delle emissioni di carbonio degli edifici è associata al riscaldamento, al condizionamento e alla ventilazione degli immobili. In questo contesto, l’utilizzo di elettrodomestici rappresenta una percentuale molto significativa.
Il confronto su base quadriennale delle emissioni di carbonio generate dalla produzione dell’energia necessaria per il funzionamento delle stampanti inkjet e laser evidenzia una produzione di emissioni molto più ridotta per quelle a ppm tecnologia inkjet.
Uno studio realizzato dal Dott. Tim Forman dell’Università di Cambridge dimostra che una sostituzione totale a livello mondiale della tecnologia laser con quella inkjet entro il 2025 potrebbe portare alla riduzione dei consumi energetici e delle relative emissioni attuali di un 52%. Considerando le statistiche di vendita mondiali 2017-2020 delle stampanti, con i modelli inkjet che rappresentano una componente inferiore al 50%, si evidenzia un importante potenziale per ridurre i consumi energetici associati alle operazioni di stampa.
Il grafico a fianco mostra il risparmio energetico e la riduzione di emissioni di carbonio ottenibili a livello globale con un’adozione totale della tecnologia di stampa inkjet.
Migliorare l’efficienza energetica degli elettrodomestici e ridurre l’energia necessaria alla loro produzione sono due aspetti cruciali per raggiungere entro il 2050 l’obiettivo della neutralità climatica dello zero netto per le emissioni ed evitare i peggiori scenari legati al cambiamento climatico.
In base alle analisi effettuate dall’AIE, i rischi legati a un mancato raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione definiti nello scenario di neutralità climatica (zero netto) sono quelli di un aumento del 100% della frequenza delle ondate di calore estremo e di un aumento del 40% della desertificazione.
Il nostro pianeta sta affrontando numerose sfide ambientali. La risposta a queste sfide dipende dalle azioni di ogni singola persona o azienda che sia disposta a cambiare i propri comportamenti. Tutti possiamo fare la nostra parte.
Ci stiamo concentrando su come cambiare il modo in cui consumiamo energia passando alla tecnologia a freddo, che non utilizza calore nel processo di espulsione dell’inchiostro e riduce i consumi energetici. Pagina dopo pagina, ogni volta che stampiamo, insieme possiamo cambiare la situazione. Quindi, quando dovrai scegliere la tua prossima stampante, valuta la possibilità di passare alla tecnologia a freddo. Usa la tecnologia a tuo vantaggio.
Le polveri sottili dei toner per stampanti possono essere paragonate a un killer lento e silenzioso, sono così piccole da poter essere inalate e man mano si accumulano nel sistema respiratorio. Quando si parla di polveri sottili di solito si fa riferimento alle cosiddette PM 10 ma negli ultimi dieci anni gli scienziati hanno messo in evidenza un’altra forma di inquinamento legato alle polveri sottili da un diametro minore, le PM 2,5.
Quanto sono grandi le polveri sottili di toner per stampanti e cosa significano le diciture PM 10 e PM 2,5?
Le polveri sottili PM 10 hanno un diametro di 10 micron, così come le polveri sottili PM 2,5, misurano solo 2,5 micron. Per comprendere queste dimensioni, vi basterà immaginare lo spessore di un capello, le polveri sottili hanno un diametro 30 volte inferiore rispetto a quello di un nostro capello ? Non ci vuole immaginazione basta solo guardare i vostri capelli.
Le polveri sottili da un diametro di 10 micron sono inalabili e si accumulano nei polmoni, quelle da un diametro da 2,5 micron sono addirittura respirabili, ciò significa che possono penetrare nei nostri polmoni fino ad accumularsi nel sangue e raggiungere varie parti del nostro organismo. Così, se i danni legati alle polveri sottili di PM 10 sono circoscritti al sistema respiratorio, quelli legati alle polveri sottili PM 2,5 potrebbero estendersi anche ad altri tessuti, del nostro corpo .
I rischi sulla salute che si presume possano essere collegati alle emissioni di polveri sottili includono emicranie, irritazioni alla pelle e agli occhi, reazioni allergiche, bronchite, asma, malattie cardiovascolari e fibrosi polmonare.
I toner sono costituiti da piccolissime particelle di materia termoplastica (copolimeri stirolo-acrilici, nelle stampanti ad alto rendimento anche poliestere), che si fissano sulla carta per fusione. Come pigmento colorante, nei toner neri si utilizza il nerofumo (carbon black o nerofumo per uso industriale) o l’ossido di ferro, mentre nei toner di altri colori si ricorre a dei pigmenti organici.
Oltre a questi componenti principali, i toner contengono diversi coadiuvanti come cera, acido silicico (diossido di silicio amorfo come antiagglomerante) piccole quantità di sali metallici per controllare le proprietà elettromagnetiche.
Analizzando la composizione chimica dei toner in commercio si è constatato che oltre a carbonio, ferro e rame, al loro interno ci sono anche piccole percentuali di diversi altri elementi quali titanio, cobalto, nichel, cromo, zinco, stronzio, zirconio, cadmio, stagno, tellurio, tungsteno, tantalio e piombo
Il diametro delle particelle di toner è di 2-10 µm
Basandosi sulla consolidata esperienza di Epson nel settore delle stampanti industriali e commerciali, è nata una nuova linea di stampanti che NON utilizzano le polveri di toner per stampanti ma un inchiostro liquido contenuto all’interno di speciali sacche facilmente sostituibili.
Quindi la quantità di rifiuti prodotta è notevolmente inferiore alla tecnologia laser con toner per stampanti.
La qualità della stampa è molto elevata e il foglio una volta stampato è tale e quale a una stampa laser quindi senza sbavature e il supporto è perfettamente asciutto. Le stampanti della gamma WorkForce Pro sono resistenti e affidabili. Inoltre, consumano fino all’80% in meno rispetto alle stampanti laser a colori della concorrenza.
La nuova tecnologia WorkForce Pro RIPS consente di stampare fino a 75.000 pagine con qualità professionale, senza sostituire i consumabili Grazie anche alla stampa fronte/retro, alla compatibilità con Document Capture Pro e alle soluzioni Email Print for Enterprise per la stampa sicura, la gamma WorkForce Pro RIPS risulta particolarmente adatta per l’ufficio.
Come piccola azienda, nata da un’area immersa nella natura e cresciuta attraverso la coesistenza con la comunità locale, continuiamo a lavorare per contribuire a risolvere i problemi sociali e ambientali attuali.
Apparentemente le stampanti dall’esterno sembrano tutte uguali ma la differenza è data da quello che c’è all’interno.
La tecnologia utilizzata sulle stampanti Epson è quella piezoelettrico, tecnologia a freddo; da qui il termine “Stampa a freddo”.